DOPPIO SOLD-OUT A MILANO PER FEDEZ “POP-HOOLISTA TOUR RACCONTA LA SOCIETÀ”

MILANO (ITALPRESS) – Tredicimila spettatori hanno applaudito ieri sera Federico Lucia, in arte Fedez, al Forum di Assago. Altrettanti lo faranno oggi nel secondo sold out del rapper milanese del “Pop-Hoolista tour” che, racconta Ferdinando Salzano, “non ha voluto che aprissimo la terza data”. Il perché lo spiega direttamente il 25enne. “Mi sarei cagato (si può dire?) addosso. Due sold out vanno bene, se poi la terza data non fosse andata così bene?”, ha confessato a poche ore dal primo dei due concerti milanesi del tour, partito lo scorso 19 marzo da Rimini, nel quale nulla è stato lasciato al caso. “Il Pop-hoolista Tour è un concept show costruito sul significato delle parole che racconta la società”, spiega Fedez. Una sorta di teatro-canzone in cui il giovane rapper, che é tra i quattro giudici di X Factor (“Non ho ancora firmato per la prossima edizione, ma da entrambe le parti c’è la volontà di continuare”), alterna le sue canzoni a video e monologhi utilizzando espedienti come un travestimento da assorbente gigante “quando parlo del product placement presente ormai dappertutto”. Delle critiche, Fedez, dice di non curarsi. “Il mio pubblico è di ragazzini? Può darsi, questo però non è un show per undicenni. Poi non capisco perché il teen idol viene visto come avvilente, tanti artisti hanno cominciato così. Rapper sì, rapper no? La divisione tra rapper mainstream e underground? Trovo questi temi abbastanza noiosi”, ammette il rapper dichiarandosi a suo modo “populista”, ma rifiutando i paragoni con Matteo Salvini.“Anche lui si dice populista – aggiunge Fedez -, ma al momento condivido poche delle cose che dice e fa”. E sulla politica, spesso e volentieri attaccata nei suoi pezzi e nelle sue dichiarazioni dice: “Non la temo, oggi è una cosa completamente alienata rispetto alla vita normale. Per me la politica è cittadinanza sin da quando suonavo al Leoncavallo e avevo rivisitato “Meno male che Silvio c’è” campionando la musica e cantandoci su tutte le traversie giudiziarie di Berlusconi”. A renderlo felice, invece, è l’invito di De Gregori all’Arena per il concerto-evento del 22 settembre per il quarantesimo anniversario di Rimmel. “Non so come sarà la logistica di Verona. Voglio essere molto rispettoso verso De Gregori che ho conosciuto a X Factor e scoprendo molti punti in comune: per esempio anche lui cura le sue grafiche. In più ho scoperto un tipo di scrittura che non avevo mai approcciato e ho capito che mi interessa la scrittura più poetica”. E per finire un timore. “Ho sempre avuto paura dell’imborghesimento artistico, il successo mi ha portato a essere ciò che non volevo essere e questa dicotomia la vivo molto male”.
(ITALPRESS).
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